Presentato il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto chimico toscano

Presentato il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto chimico toscano

24 Novembre, 2023

Continua il costante impegno delle aziende chimiche del territorio toscano nel collaborare e costruire relazioni durature, basate sul rispetto reciproco e sulla fiducia, con l’obiettivo di integrare le aspettative nelle strategie aziendali. È stato presentato oggi – venerdì 24 novembre – il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto chimico toscano presso l’Innovation Center della Fondazione CR a Firenze, alla presenza dell’Assessore regionale  all’Economia e Attività Produttive Leonardo Marras, del presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi, del Direttore Centrale Tecnico-Scientifico di Federchimica Cristiana Gaburri e dei direttori di ARPAT e IRPET, rispettivamente Pietro Rubellini e Nicola Sciclone. Un comparto in grado di generare un valore economico di 60,9 miliardi di euro con 5,8 miliardi di euro di investimenti in indispensabili per la transizione ecologica e 903 milioni di euro per le spese per innovazione (di cui 642 per ricerca e sviluppo).

Dal Bilancio di Sostenibilità 2022 sono emersi tanti valori condivisi. Attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, alla protezione dei diritti umani, alla salvaguardia dell’ambiente, con la convinzione che la crescita e lo sviluppo delle imprese debbano privilegiare la ricerca di soluzioni innovative per avere un utilizzo consapevole delle risorse naturali e la continua riduzione degli impatti ambientali, nonché agli investimenti nelle relazioni con le comunità e le Istituzioni, a beneficio soprattutto dei territori d’appartenenza.

Aspetti che vedono Altair Chimica interpretare la transizione verso fonti di energia rinnovabile da protagonista. Con il 44% di energia elettrica autoprodotta, rispetto al 31,5% di media del comparto, lo stabilimento di Saline di Volterra contribuisce concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico, ottenendo al contempo un fattore competitivo essenziale. Oltre il 60% dei MWh complessivi prodotti nel comparto tramite impianti fotovoltaici in loco sono di Altair, a cui poi si è aggiunta l’ingente quantità di energia acquistata tramite contratti PPA (Power Purchase Agreement).

Un’attenzione alle risorse naturali che emerge anche dai processi produttivi con grande ricorso a materie prime-seconde come nel caso del Cloruro Ferrico dove l’acido esausto e le scaglie di lavorazione da acciaieria, grazie ad innovativi procedimenti, vengono recuperati e divengono produttivi laddove altri vedono solo rifiuti. Oppure, ancora, nella produzione di Carbonato di Potassio (K2CO3) dove vengono recuperati i fumi di combustione del turbogas per fornire aria calda di processo, abbattendo le emissioni di CO2.

Se Altair Chimica si dimostra un’azienda sensibile alle tematiche legate alla sostenibilità – dall’ambiente al territorio, al sociale, alla ricerca sino alla produttività per gli aspetti economici – è perché crede nei propri dipendenti a cui ha garantito sin dal dicembre 2022 un aumento di stipendio del 5% in più sui nuovi accordi sindacali per fronteggiare l’inflazione. O, forse, anche perché Altair Chimica è una società con uno spiccato lato femminile per il comparto con il 14,4% di donne assunte. Altro fiore all’occhiello di una azienda toscana – orgogliosamente parte di Esseco Industrial – con valori chiari, schietti e determinati.